mercoledì 13 settembre 2017

Un mese di libri moltiplicato due: luglio e agosto

Caro Diario,
  una volta un'amica e collega di studi mi chiede: "Come fai a leggere ancora, dopo una giornata di lezioni e di studio?"
  Il fatto è che non riesco a immaginarmi senza leggere per diletto. La sera, la notte, il mattino prima dell'alba sono i miei momenti preferiti. Nella luce calda della lampada, leggo, viaggio e vivo altre vite. Altrimenti come potrei scoprire il mondo?

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  Luglio inizia con filosofia: leggo Qualunque fiore tu sia sboccerai di Daisaku Ikeda e Lou Marinoff. L'uno è il presidente della Soka Gakkai, scuola laica di buddismo giapponese, l'altro è un filosofo e consulente filosofico. È un dialogo tra i due autori, su argomenti umani e filosofici. Porsi domande, esercitarsi alla saggezza, scegliere nel modo giusto, pensieri, pensieri, pensieri... Tutto ciò riaccende il mio antico amore per la filosofia. Un libro così denso che merita un'altra lettura.

  In cerca di qualcuno che m'insegni a meditare (ho bisogno di far vagare la mente), mi ritrovo a leggere Felicità in questo mondo. Un viaggio alla scoperta del Buddismo e della Soka Gakkai di Giuseppe Cloza. Un librino di domande e risposte per avvicinare anche gli scettici a questa forma di buddismo. Scopro che questo tipo di meditazione non è quel che cerco, ma la filosofia della Soka Gakkai mi affascina molto.

  Dall'estremo oriente all'estremo nord: L'analfabeta che sapeva contare di Jonas Jonasson. La protagonista si trova sempre nel posto giusto al momento giusto (oppure al posto sbagliato al momento sbagliato?) e la sua semplice vita s'intreccia con quella di super potenze politiche di tutto il mondo. So che ci sarà un lieto fine, ma non ho idea di come mi ci porterà l'autore. Ed è questo il bello.

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   Ad agosto ho un disperato bisogno di fantasy: un romanzo fantasy cura ogni male, grande o piccino. Scelgo Re per sempre di Molly Cochran e Warren Murphy, perché non lo ri-leggo da tanto. Ri-scopro la storia, i caratteri dei personaggi, la trama e la giusta conclusione. Il re è proprio lui, Artù e non mancano Merlino, Nimue, la spada nella roccia e i cavallieri della Tavola Rotonda: il massimo. È riposante, affidarsi a un caro vecchio libro che mantiene le sue promesse.

  Cerco un libro ben preciso, Solo bagaglio a mano di Gabriele Romagnoli, e lo trovo. Suggerito da un'amica-collega, sento sempre di più l'esigenza di conferme a una nuova serie di pensieri nati
quest'estate. L'autore definisce il suo libro come un piccolo manuale di resistenza umana: solo con un
bagaglio a mano leggero e funzionale si può vivere in pura sintonia con la nostra esistenza.

  Mentre cerco quel libro, ne trovo un altro, Adesso di Chiara Gamberale, e lo prendo. Chiara Gamberale è per me come Banana Yoshimoto: scrive brevi romanzi, ma ogni parola pesa un macigno. Il significato, poi, cambia di volta in volta secondo l'umore con cui lo si legge. Racconta una storia d'amore sullo sfondo di altre storie d'amore. Non suscita batticuori, ma pensieri profondi.

   Non è Natale, ma ricevo un regalo natalizio: Tengo tutto. Perché non si riesce a buttare via niente di Randy O. Frost e Gail Steketee. Loro sono due esperti di disposofobia e accompagnano il lettore alla ricerca delle possibili cause del disturbo di accumulo. È un libro di studio e lavoro, affascinante e illuminante.

  Continuo a studiare: La regola dei 15 minuti. Come smettere di rimandare e prendere il controllo della tua vita in un quarto d'ora di Caroline Buchanan. Dal titolo penso che sia solo una tecnica per ottimizzare il tempo, invece è molto di più: l'autrice lo definisce un manuale per affrontare la vita e sono d'accordo con lei.

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